martedì 26 maggio 2009

Piano C.A.S.E. - è uscito il bando di gara

Il Dipartimento della Protezione Civile ha avviato la fase di selezione delle imprese per la progettazione e la realizzazione nel comune de L'Aquila degli edifici residenziali previsti nelle 20 aree del Piano C.A.S.E. L’appalto prevede la costruzione di 30 lotti su piastre isolate sismicamente, ognuno composto da 5 edifici, per un totale di 150 strutture. Ogni lotto avrà un valore complessivo di 11 milioni di euro - IVA esclusa - e a ciascun contraente potranno essere assegnati fino a dieci lotti.  Per l’affidamento di ciascun lotto, il concorrente dovrà dimostrare di aver eseguito, nel triennio 2006-2008, lavori con una tipologia costruttiva simile a quella proposta, per un importo complessivo non inferiore a 6 milioni di euro. Il termine di presentazione delle domande di selezione è mercoledì 3 giugno. Dalla consegna della piastra di fondazione, l’operatore individuato avrà poi 80 giorni di tempo per la realizzazione degli edifici. Interessante è la documentazione allegata al bando che fornisce indicazioni sul progetto preliminare dell’edificio tipo e la precisa localizzazione delle 20 aree identificate dal Piano C.A.S.E.
Scarica progetto preliminare dell’edificio tipo:  http://www.ulpiano11.com/docs/progetto%20preliminare%20edificio%20tipo.pdf

mercoledì 20 maggio 2009

Espropri Piano C.A.S.E. : sopralluoghi dei tecnici e proteste dei proprietari

Da alcuni giorni squadre di tecnici stanno facendo i sopralluoghi sulle aree indicate dal Piano C.A.S.E. In questa prima fase, le squadre, individuate dalla struttura commissariale e dall’Agenzia del territorio, hanno il compito di redigere un verbale sullo “stato di consistenza” di ciascuna area, specificandone le caratteristiche, così da avviare le attività finalizzate all’esproprio. Ogni squadra è composta da funzionari della Protezione Civile, personale dell’Agenzia del territorio e delle autorità locali. Ad accompagnare i tecnici, anche unità delle Forze dell’Ordine ed alcuni testimoni volontari della Protezione Civile. Contestualmente ai sopralluoghi sono iniziate le proteste dei cittadini che si oppongono all’esproprio dei terreni di proprietà: “non si hanno certezze sui tempi e sulle modalità di esproprio” – lamentano – “e neppure sul valore delle indennità, dato che i terreni, attualmente considerati agricoli, sono stati di fatto resi edificabili dal Piano CASE”. E’ facile immaginare che nei prossimi giorni la protesta possa crescere e che possano nascere comitati spontanei. Il Piano C.A.S.E., ricordiamo, prevede la realizzazione di edifici a due tre piani, per ospitare le 12-13 mila persone che non potranno rientrare nelle loro abitazioni danneggiate dal sisma, perché dichiarate inagibili. Le costruzioni prefabbricate saranno fissate ad una piattaforma in calcestruzzo armato di circa 1.000 mq, isolata sismicamente. Questa tecnica consente di ridurre fino a un decimo le sollecitazioni sulla struttura e la percezione del terremoto da parte di chi abita nelle case. Ogni complesso, di circa 1.900 mq, conterrà dai 25 ai 30 alloggi e prevede uno spazio per i parcheggi. Le abitazioni saranno dotate di 2.500 mq di aree verdi. Il progetto, come prevede una sua riformulazione recente, comprende anche la realizzazione di servizi pubblici come asili, centri sportivi e centri anziani. Le case saranno consegnate ammobiliate. L’obiettivo che la Protezione Civile si pone è quello di iniziare le consegne a settembre e concluderle entro dicembre.
Video_1 - i sopralluoghi dei tecnici: http://ilcentro.gelocal.it/multimedia/home/5951028
Video_2 - le proteste dei cittadini: http://ilcentro.gelocal.it/multimedia/home/5966805

domenica 17 maggio 2009

"03:32_AQ" incontro studenti docenti sul terremoto

Accogliendo le richieste pervenute in presidenza da parte di molti studenti e dando seguito al programma di iniziative sul terremoto della Facoltà di Architettura di Pescara, MERCOLEDÌ 27 MAGGIO alle 9:30 in aula rossa si è tenuto un incontro dei docenti della Facoltà con tutti gli studenti sul tema del terremoto. L'obiettivo è stato spiegare "Cosa è successo, perché è successo, e cosa bisogna fare affinché non succeda più", lasciando ampio spazio al dibattito e soprattutto alle domande degli studenti. L’incontro ha avuto un grande successo di pubblico: aula magna gremita (oltre 400 studenti) presenti anche quasi tutti i docenti della Facoltà. La giornata si è aperta con la testimonianza di una studentessa, e si è articolato in due parti:

PARTE 1 l’accaduto - La prima parte è stata organizzata in 4 comunicazioni programmate che attraverso l’uso di immagini significative hanno cercato di dare risposta ad alcune domande:

1. Cosa sta succedendo sotto i nostri piedi? (geologi DIGATT);
2. Perché tanti danni agli edifici? (ingegneri PRICOS);
3. Cosa resta del patrimonio storico abruzzese? (architetti DSSAR)
4. In Italia la normativa sismica… funziona? (PRICOS)

PARTE 2 le prospettive - La seconda parte dell’incontro è stata dedicata ad un dibattito sulle prospettive della ricostruzione e ha lasciato libero spazio alle domande degli studenti e agli interventi dei docenti (IDEA, DART, DITAC, PRICOS, DSSAR) dal punto di vista delle loro competenze disciplinari.

venerdì 15 maggio 2009

Cialente sogna le grandi firme dell'architettura

L'idea gli è venuta un paio di giorni fa. Il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, vuole “chiedere aiuto alle grandi star dell’architettura affinché la città possa risorgere più bella di prima”. E lui lo può fare essendo stato nominato dal governo «subcommissario per la ricostruzione del Centro storico» e «soggetto attuatore per la realizzazione delle opere». Sa già che il recupero completo del centro Storico sarà difficile, troppo gravi le ferite inferte dal terremoto. Ma, assicura, che ci proverà: “A luglio ci sarà il G8 e sarà già un appuntamento per mostrare ai Grandi del pianeta ciò che siamo stati capaci di fare in pochi mesi dal giorno del sisma. Poi nel 2011, per i 150 anni dell'Unità d'Italia, sarà importante arrivare al traguardo vero: far vedere al mondo che L'Aquila è rinata. Per portarla infine nel 2015, all'Expo di Milano, come fiore all'occhiello”. E per raggiungere questi obiettivi il sindaco vuol convocare presto in Abruzzo lo star system dell’architettura e dell’ingegneria. Serviranno soldi, però. Tanti. Perciò la proposta che Cialente fa al governo è quella di una tassa di scopo: “Denaro subito, solo così possiamo far partire i cantieri. È un sacrificio, me ne rendo conto, ma gli italiani capiranno”.
(fonte: Fabrizio Caccia, Corriere della Sera 13.05.09)

giovedì 14 maggio 2009

DL Abruzzo: più di 600 emendamenti, ma non quello sulla nuova normativa sismica

Contributo del 100% per ricostruire la casa; maggiore coinvolgimento degli enti locali nella realizzazione delle abitazioni temporanee; compatibilità ambientale e qualità urbanistica dei nuovi insediamenti; trasparenza delle procedure di affidamento dei lavori; tetto massimo agli importi degli incarichi per la ricostruzione; applicazione dei minimi tariffari nel conferimento degli incarichi di progettazione. Questi sono alcuni dei contenuti dei 616 emendamenti presentati dai senatori dell’opposizione (circa due terzi) e della stessa maggioranza al Decreto Legge 39/2009. Quello che alcuni speravano, ossia l’immediata entrata in vigore della normativa tecnica antisismica  NTC 2008 (più volte prorogata), non sarà invece contenuta nelle modifiche al Decreto in discussione al Senato perché – ha spiegato Bertolaso – il governo ha intenzione di introdurla nel provvedimento relativo al Piano Casa di prossima discussione nelle aule parlamentari. Bisognerà vedere ora se gli emendamenti del governo saranno sufficienti a soddisfare l'opposizione e ad evitare l' ipotesi di un voto di fiducia già ventilato.

lunedì 11 maggio 2009

Bertolaso in Commissione Ambiente: “2 nuove ordinanze e 3 aspetti da emendare nel Decreto”

Saranno 2 le ordinanze per la ricostruzione. Ad annunciarlo e' stato il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso nel corso dell'audizione in Commissione Ambiente del Senato dove è iniziato l’iter di conversione del Decreto Legge sul Terremoto in Abruzzo che arriverà nell’aula parlamentare giovedì prossimo. Una prima ordinanza si riferirà alla ricostruzione “leggera”, quella dei prefabbricati del Piano C.A.S.E., e verrà emanata subito dopo che il DL sarà licenziato da Palazzo Madama. Una seconda ordinanza si riferirà invece alla ricostruzione “pesante”, ovvero la ricostruzione delle case crollate e la ristrutturazione di quelle lesionate, e sarà emanata alla fine di giugno. Sempre nel corso dell’audizione al Senato, Bertolaso ha voluto rassicurare sull’intenzione del Governo di formulare emendamenti al Decreto Legge su tre aspetti: le risorse, la partecipazione degli enti locali e il ruolo di Fintecna. Sulle risorse pare che la richiesta dei Sindaci (vedi post precedente) di portare al 100% il contributo per la ricostruzione/ristrutturazione delle abitazioni possa essere accolta, quantomeno per le prime case. Sul ruolo degli enti locali pare che il Sindaco de L’Aquila verrà nominato responsabile della ricostruzione del Centro Storico d’intesa con il presidente della Regione. Sul ruolo di Fintecna (la Finanziaria controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze a cui il Decreto sul terremoto attribuisce il compito di stipulare i contratti di finanziamento tra lo Stato e i privati per la ricostruzione/ristrutturazione delle abitazioni e di acquisire i diritti di proprietà sulle quelle gravate da mutui per le quali lo Stato subentrerà nel debito) sono stati riportate dalla stampa in questi giorni molte polemiche e dubbi che – sempre secondo Bertolaso – dovrebbero fugarsi con l’emendamento in preparazione che pare contenga norme per limitare il campo d’azione della Società evitando rischi speculativi.

domenica 10 maggio 2009

Nei paesi del silenzio

Abbiamo ricevuto dal prof. Ghisetti e volentieri pubblichiamo questo diario di una giornata vissuta nella Piana delle Rocche che restituisce l'idea dell'atmosfera sospesa, e per certi versi spettrale, che tuttora permea tanti centri storici minori abruzzesi colpiti dal sisma.

La giornata è abbagliante e calda, sensazioni che da troppo tempo non si avvertivano. Le montagne con toni di verde di diversa intensità. Le cime bianche, candide sotto il sole. Saliamo all’altopiano delle Rocche da Celano, dove i Vigili del Fuoco sono alle prese con la messa in sicurezza di alcune case lesionate. Ma, quasi fuori dell’abitato, la strada è interrotta, occorre tornare giù e risalire da un viottolo, poco più che una mulattiera, al seguito di un autocarro, che ha molta difficoltà nelle strette curve, e di un più agile furgone. Tornati sulla via maestra proseguiamo la salita fino ad Ovindoli, che non si può attraversare, e percorsa una circonvallazione dove vediamo la prima tendopoli, riprendiamo poi il tragitto per Rocca di Mezzo. Sfioriamo Rovere e raggiungiamo questo centro, dove un muro di cinta vistosamente fuori piombo e un’altra tendopoli ci preannunciano una situazione di grave emergenza. Il paese è poco frequentato, chi entra ed esce dal Municipio lo fa con passo affrettato ma, sulla piazza, qualche capannello sembra intrattenersi senza particolari argomenti. Saliamo per le assolate viuzze del centro storico, scorgendo pochi danni in una calma assoluta. Il Sindaco è a Rovere, ci hanno detto, per la messa in sicurezza del campanile della chiesa. Decidiamo di raggiungerlo ma una volta arrivati, scendendo dalla macchina, lo vediamo passare di gran carriera sulla vettura dei Vigili Urbani per rientrare rapidamente a Rocca di Mezzo. Un caffè in un bar troppo tranquillo: la proprietaria ci accenna alla situazione del paese, alle molte persone nelle tende. Anche qui saliamo per le ripide stradine, e le case mostrano certamente lesioni più evidenti che a Rocca di Mezzo. Alcuni Vigili del Fuoco di Pistoia stanno terminando lo smantellamento delle parti pericolanti della cella campanaria, altri portano fuori dalla chiesa banchi ed arredi. L’ingresso è stato puntellato, non così una finestra, il cui architrave in pietra scolpita sembra dover cadere da un momento all’altro. Uno di loro racconta del crollo di una parte dei ruderi del castello e delle pietre che rotolano sulla sottostante via del Cimitero. Il sole è sempre caldo, il bianco delle case e delle pietre sembra abbagliante. Il silenzio è totale, nessun segno di vita, neppure un gatto sonnecchiante. No, ecco una bambina di forse due anni che ci guarda per un po’, senza una parola o un gemito, dal viottolo davanti la porta della sua casa, quasi anch’ella non volesse rompere quel silenzio. Sullo sfondo il Corno Grande e la catena del Gran Sasso spiccano con il loro candore contro il profilo verde che delimita l’altopiano sul versante dell’Aquila. Riprendiamo il viaggio di ritorno: una nuova deviazione ci attende a Castelvecchio Subequo e, attraversando Goriano Sicoli, ci troviamo di fronte ad edifici e chiese gravemente lesionati. La stazione ferroviaria, un po’ fuori il paese, è addirittura in corso di demolizione. Del dramma di questi piccoli centri, così lontani dall’Aquila, sappiamo ben poco. Perché anche l’intera valle dell’Aterno e la valle Subequana sono state molto colpite da questo terremoto. Un’ennesima interruzione della strada, l’antica via Tiburtina-Valeria, la troviamo presso la cattedrale di San Pelino a Corfinio, le cui pietre sembrano splendere sotto il sole di un caldo primo pomeriggio di maggio. E intorno, è sempre silenzio.
Prof. Adriano Ghisetti

sabato 9 maggio 2009

Alcuni dati sulle verifiche di agibilità e sugli sfollati

Dopo quasi 30.000 verifiche di agibilità degli immobili aquilani condotte dagli ingegneri della Rete ReLUIS (tra cui i nostri docenti della Facoltà di Architettura), un edificio su due risulta agibile e uno su quattro inagibile. In dettaglio su 29.751 verifiche di agibilità realizzate al 6 maggio, il 53% ha dato esito positivo. Il 15% degli edifici è risultato inagibile anche se con piccoli interventi edilizi può rientrare tra quelli agibili e il 23,6%, invece, è risultato completamente inagibile. Tra questi, il 13% sono scuole, il 15% fabbriche e imprese e il 44,2% beni culturali. 

Sono 64.657 le persone assistite dalla Protezione civile. A queste si aggiungono le circa 20mila che hanno provveduto autonomamente alla ricerca di un nuovo alloggio, trovando ospitalità da parenti e amici. Delle oltre 64mila persone rimaste senza casa, 32.103 vivono nelle 170 tendopoli realizzate nei comuni colpiti dal terremoto, mentre il resto, 32.554, sono ospitate negli alberghi e nelle abitazioni private lungo la costa abruzzese.

(Fonte: sito della Protezione Civile: http://www.protezionecivile.it)

49 sindaci per 7 modifiche al Decreto

In un documento firmato senza alcun distinguo politico, i "quarantanove sindaci del cratere" (la lista dei comuni terremotati è pubblicata nella sezione Download) hanno chiesto al Governo di modificare il pacchetto ricostruzione definito dal Decreto Legge 28 aprile 2009, n. 39 "Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici" (G.U. n. 97 del 28/04/2009) prima che venga convertito in Legge.
Sette le richieste di modifica contenute nel documento dei Sindaci:
1. Il contributo per chi ha perso la casa non deve essere limitato a 150 mila euro, ma deve coprire il 100% del costo di ristrutturazione o ricostruzione;
2. Anche i proprietari non residenti devono poter accedere al contributo;
3. Dichiarare le aree colpite dal sisma “Zona Franca” dalle imposte fiscali;
4. Dichiarare che l'Aquila resterà capoluogo di Regione e manterrà gli uffici pubblici presenti sul territorio prima del terremoto;
5. Rimborsare anche chi ha subito danni alla propria abitazione, pur essendo stata dichiarata agibile;
6. Mettere in sicurezza tutti gli immobili;
7. Non ricorrere al credito di imposta come contributo, ma piuttosto erogare mutui con lo Stato come garante.
(Fonte: articolo di Giuseppe Caporale su Repubblica del 08.05.2009)

giovedì 7 maggio 2009

Quante case servono?

Si parla in questi giorni delle case che devono essere costruite entro settembre 2009. Nello stimare il numero di tali case, si parla soprattutto di case inagibili e irrecuperabili da una parte, e di case agibili (e quindi immediatamente occupabili) dall’altra. Perché non si parla di quante case “temporaneamente inagibili” ci sono? Molte costruzioni hanno danni limitati di natura non strutturale (tamponature danneggiate). Tali strutture potrebbero essere rese agibili in poco tempo, sostituendo (possibilmente con attenzione) le tamponature danneggiate. Sarebbe questa un’operazione poco costosa e che porterebbe sicuramente ad una diminuzione delle case da costruire. Non disponendo dei dati raccolti non posso azzardare una stima, ma penso che l’impatto sarebbe importante.
prof. Enrico Spacone

Resoconto della giornata di studio a L'Aquila

Dall’incontro di studio organizzato a L’Aquila il 5 maggio dalla Facoltà di Architettura di Pescara e la Facoltà di Ingegneria de L’Aquila, è emerso un impegno del sistema universitario a coordinare le attività delle singole sedi che hanno partecipato (2 politecnici, 13 facoltà di architettura, 4 facoltà di ingegneria e una facoltà di geologia), estendendo le soluzioni già sperimentate con ReLuis - la rete dei laboratori per l’ingegneria sismica a servizio della protezione civile - alle strategie della ricostruzione dei territori colpiti dal sisma mirate allo sviluppo sostenibile. L’importanza del coinvolgimento delle società e delle istituzioni locali è stata ribadita anche nel corso del Seminario organizzato dall’ANCE nel pomeriggio, dove tra l’altro sono stati analizzati i modelli per la ricostruzione post terremoto del Belice, dell’Irpinia, dell’Umbria e del Friuli. I due incontri di studio sono stati l’occasione per manifestare la convergenza dell’università, delle imprese, degli ordini professionali e del governo regionale, nella prospettiva di un rafforzamento del “Sistema Abruzzo” e del suo ruolo nelle politiche della ricostruzione che dovranno trovare nel territorio locale il contesto primario di riferimento. E’ nata l'idea di una piattaforma comune di iniziative di livello nazionale e locale da promuovere in tempi stretti a favore dei comuni terremotati, coniugando la necessaria rapidità del processo in atto con la volontà di università, enti e operatori locali di essere coinvolti nella ricostruzione. Gianni Chiodi, Presidente della Giunta Regionale abruzzese a cui erano affidate le conclusioni, esprimendo apprezzamento, ha esortato tutti i soggetti intervenuti a passare rapidamente dalla fase di riflessione alla progettualità delle proposte avanzate.