domenica 17 maggio 2009

"03:32_AQ" incontro studenti docenti sul terremoto

Accogliendo le richieste pervenute in presidenza da parte di molti studenti e dando seguito al programma di iniziative sul terremoto della Facoltà di Architettura di Pescara, MERCOLEDÌ 27 MAGGIO alle 9:30 in aula rossa si è tenuto un incontro dei docenti della Facoltà con tutti gli studenti sul tema del terremoto. L'obiettivo è stato spiegare "Cosa è successo, perché è successo, e cosa bisogna fare affinché non succeda più", lasciando ampio spazio al dibattito e soprattutto alle domande degli studenti. L’incontro ha avuto un grande successo di pubblico: aula magna gremita (oltre 400 studenti) presenti anche quasi tutti i docenti della Facoltà. La giornata si è aperta con la testimonianza di una studentessa, e si è articolato in due parti:

PARTE 1 l’accaduto - La prima parte è stata organizzata in 4 comunicazioni programmate che attraverso l’uso di immagini significative hanno cercato di dare risposta ad alcune domande:

1. Cosa sta succedendo sotto i nostri piedi? (geologi DIGATT);
2. Perché tanti danni agli edifici? (ingegneri PRICOS);
3. Cosa resta del patrimonio storico abruzzese? (architetti DSSAR)
4. In Italia la normativa sismica… funziona? (PRICOS)

PARTE 2 le prospettive - La seconda parte dell’incontro è stata dedicata ad un dibattito sulle prospettive della ricostruzione e ha lasciato libero spazio alle domande degli studenti e agli interventi dei docenti (IDEA, DART, DITAC, PRICOS, DSSAR) dal punto di vista delle loro competenze disciplinari.

5 commenti:

  1. sono una studentessa della facoltà di architettura di Pescara, ho seguito con interesse la "conferenza/lezione" di questa mattina, che mi è sembrata molto costruttiva nella misura in cui è rimasta nelle mani dei docenti del dipartimento PRICOS e DSSAR. Essendo la nostra una facoltà di architettura il dipartimento IDEA dovrebbe svolgere un ruolo altrettanto strutturale, ma, con mio grande rammarico, ho potuto constatare che neanche in questa occasione, se vogliamo informale e interna alla facoltà, si è smentito. Lo studente (Antonio) che reclamava la necessità di riaprire un dialogo tra università e istituzione ha avuto come risposta uno dei soliti monologhi che hanno aggiunto sicuramente buoni propositi e riflessioni profonde ma che, come ben sa chi è in questa università da più di due/tre anni, si ripetono come i buoni propositi di capodanno, durano il tempo di una notte e poi si torna tutti a ragionare su temi che hanno a che vedere con tutto meno che con la realtà locale in cui viviamo. Da grandi oratori, i professori di composizione architettonica riscaldano la platea garantendosi fragorosi applausi. Tanto domani tutti torneranno a contare i propri crediti sul libretto.
    Senza parlare poi dell'intervento concitato del direttore del dipartimento, che sollevando temi politico-economici ha rispolverato una veste sessantottina che forse è il caso di riporre nell'armadio, forse perchè, mi viene da pensare , bisognerebbe anche dire che i professionisti che operano al di fuori della facoltà sono figli di questa università, e far ricadere tutte le colpe su di loro è solo un modo per non prendersi le proprie responsabilità.
    Mi auguro, anche questa volta, che alle belle parole, da cui credo nessuno possa dissociarsi, seguano dignitose conseguenze sul piano pratico, dell’attività di ricerca, poiché sempre di ricerca mi auguro si parli. Mi auguro altersì che nelle tesi nell’ambito di progettazione non si sfugga più dal problema strutturale, magari abbandonando la scala della città e iniziando a insegnare il controllo della scala dell’edificio o del sistema più complesso di costruzioni; che i docenti, anche quelli non appartenenti a questo territorio inizino a intessere una serie di relazioni per ridare all’istruzione quel ruolo fondativo che dovrebbe avere nella società e che quando l’emergenza “Aquila” sarà conclusa non tornino ognuno nelle proprie case romane in attesa di un’altra calamità che li attragga in Abruzzo. Mi auguro infine, con una piccola parentesi, che la foga di sopperire a determinate lacune non si concluda con la trasformazione della nostra facoltà in una facoltà di Ingegneria, perché credo che le discipline, seppur collaboranti e integrate, debbano mantenere la propria specificità ai fini di un buon risultato, e mi auguro ancora che il nostro piano di studi sia rivisto, rinserendo quei blocchi che non ci permettevano di sostenere gli esami di progettazione degli ultimi anni prima di aver sostenuto gli esami tecnici, vedi scienze delle costruzioni (1,2,3) e cemento armato e acciaio. Un ultimo quesito che mi son posta durante questa mattinata, che fine ha fatto l’esame di geotecnica?
    27.05.09

    RispondiElimina
  2. vorrei ringraziare la facoltà per aver organizzato il convegno sul terremoto. è stato uno degli eventi più interessanti a cui abbia partecipato in questi anni e lo dimostra il fatto che come hanno detto tutti nessuno di noi se ne è andato prima della fine. Non sono daccordo con la studentessa che mi ha preceduto e ho apprezzato l'intervento del prof. Dardia che ha avuto il coraggio di denunciare le cose come stanno. ancora grazie a tutti.

    RispondiElimina
  3. lo stato di fatto delle cose lo sanno tutti, quello che si cerca di nascondere dietro quei discorsi è il ruolo che l'università italiana ha in tutto questo (e non è di secondaria importanza). penso che sia arrivato il momento, dato che i continui risvegli di coscienza fin ora non hanno avuto seguiti, di iniziare ad agire e non solo a parlare.
    ringrazio comunque anche io i professori e anche noi studenti (ogni tanto ci svegliamo dal torpore che ci opprime) per l'enorme disponibilità nel dare spiegazioni e mettere in circolo la propria conoscenza, il mio intervento non voleva essere polemico nei confronti della giornata, per questo ho evitato di farlo durante il convegno.

    RispondiElimina
  4. Caro Anonimo,il tuo parere non fa una piega ...
    per questo abbiamo organizzato il secondo appuntamento del 10 giugno, che se ricorderai ho annunciato durante la mattina del 27 maggio.

    Troverai news e programma della giornata su
    http://forumarchitettura.blogspot.com/

    Saremo lieti di conoscere il tuo parere in merito...non sei l'unica che ha sollevato questa considerazione.

    A presto Fr.A.U.

    RispondiElimina
  5. per il prossimo incontro suggerirei di organizzare le domande alla conclusione dei diversi interventi, se ci saranno, poichè tutta la conferenza è stata interessantissima, ma alcuni interventi che hanno interrotto le esposizioni, sono state davvero un peccato...

    RispondiElimina