L'idea gli è venuta un paio di giorni fa. Il sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente, vuole “chiedere aiuto alle grandi star dell’architettura affinché la città possa risorgere più bella di prima”. E lui lo può fare essendo stato nominato dal governo «subcommissario per la ricostruzione del Centro storico» e «soggetto attuatore per la realizzazione delle opere». Sa già che il recupero completo del centro Storico sarà difficile, troppo gravi le ferite inferte dal terremoto. Ma, assicura, che ci proverà: “A luglio ci sarà il G8 e sarà già un appuntamento per mostrare ai Grandi del pianeta ciò che siamo stati capaci di fare in pochi mesi dal giorno del sisma. Poi nel 2011, per i 150 anni dell'Unità d'Italia, sarà importante arrivare al traguardo vero: far vedere al mondo che L'Aquila è rinata. Per portarla infine nel 2015, all'Expo di Milano, come fiore all'occhiello”. E per raggiungere questi obiettivi il sindaco vuol convocare presto in Abruzzo lo star system dell’architettura e dell’ingegneria. Serviranno soldi, però. Tanti. Perciò la proposta che Cialente fa al governo è quella di una tassa di scopo: “Denaro subito, solo così possiamo far partire i cantieri. È un sacrificio, me ne rendo conto, ma gli italiani capiranno”.
(fonte: Fabrizio Caccia, Corriere della Sera 13.05.09)
Non mi sembra affatto la via migliore da seguire: se si vuole far tornare alla vita il centro storico dell'Aquila occorre un piano in cui il nuovo venga accostato all'antico evitando il falso ma rispettando le volumetrie, inserendosi negli isolati e nelle cortine esistenti, creando eventualmente, ove possibile, aree verdi o posti macchina nel verde. Una sensibilità, in definitiva, che possono avere molti ottimi architetti, ma che non sembra avere la maggior parte dello "star system", impegnata troppo spesso a cercare una visibilità per sé a dispetto dell'ambiente storico o naturale che sia.
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