martedì 15 settembre 2009

Ad Onna le prime consegne di casette di legno

Oggi gli abitanti di Onna hanno ricevuto le chiavi delle 94 casette di legno realizzate dalla Provincia di Trento. In un primo tempo Onna era stata inserita all'interno del "Piano C.A.S.E." (gli edifici multipiano realizzati su piastre antisismiche in 20 aree prestabilite del comune de L'Aquila), ma poi a seguito delle proteste degli abitanti che non hanno voluto allontanarsi dal loro centro storico, fu deciso di realizzare un villaggio di casette di legno adiacente alla Onna vecchia (i Moduli Abitativi Provvisori). Alla cerimonia di inaugurazione sono intervenuti il presidente del Consiglio, il Capo della Protezione Civile, il presidente della Provincia autonoma di Trento, e il commissario della Croce Rossa. La costruzione del complesso è stata decisa con una convenzione lo scorso 17 giugno: l’intervento è stato integralmente finanziato dalla Croce Rossa Italiana con 5 milioni e 200 mila euro e realizzato dalla Provincia autonoma di Trento, con la collaborazione della Regione Umbria per il rilievo dell'area e la predisposizione di una prima idea progettuale. L’Associazione Industriali di Trento ha donato i lavori di preparazione dell’area. Il complesso di alloggi è composto da edifici di tipo bifamiliare, realizzati con struttura in legno ad un piano. Le casette, posate su di una platea di calcestruzzo armato, ospiteranno famiglie composte da 1-2, da 3-4 e da 5-6 persone. Elementi aggiuntivi e di completamento del villaggio sono la scuola materna e la nuova chiesa che si realizzeranno con le donazioni di altri soggetti. Sempre oggi ad Onna è stata inaugurata la scuola materna, realizzata dalla Protezione civile trentina su progetto di Giulia Carnevale, la studentessa di Ingegneria che ha perso la vita nel crollo della Casa dello Studente dell’Aquila.

2 commenti:

  1. Incominciando dal fondo mi commuove questa storia meravigliosa e drammatica della scuola progettata dalla studentessa di Ingegneria rimasta sotto le macerie. Entrando invece nella questione e lasciando da parte le polemiche sullo sfruttamento o meno a fini propagandistici dell’evento (la cancellazione della puntata di Ballarò, Berlusconi da Vespa, niente Matrix etc.) bisogna plaudire la generosità della Croce Rossa Italiana e soprattutto l’impegno della Provincia autonoma di Trento che si sta’ distinguendo in questa fase di ricostruzione post terremoto come uno degli enti più attivi che fanno capo alla Protezione Civile. Onna è uno dei centri più duramente colpiti dal terremoto e ripartire da li ha un valore simbolico che non sfugge a nessuno. Non riesco però a non dire una cosa: il progetto dell’insediamento è… (come dirlo senza suscitare fraintendimenti o apparire il solito professore con la puzza sotto il naso?)… è “brutto”! Questo è un blog della Facoltà di Architettura quindi mi sia concessa una serena, pacata, ma anche severa revisione del progetto: il progetto è sbagliato, banale, non coglie le problematiche più elementari della progettazione urbana fatta attraverso gli oramai famosi MAP (Moduli Abitativi Provvisori). Se un mio studente di Fondamenti di Urbanistica mi avesse proposto una simile soluzione di casette tutte allineate e ripetitive come i campi tenda a fianco della strada, senza gerarchizzazione degli spazi, senza tener conto delle unità di vicinato, senza una riflessione sulle introspezioni, gli orientamenti a fini bioclimatici, senza soprattutto una riflessione sull’articolazione degli spazi pubblici e privati, … beh credo proprio che non avrebbe superato l’esame. So bene che di fronte all’obiettivo prioritario di dare una casa in tempi rapidissimi agli abitanti di Onna, le mie osservazioni appaiono (anzi sono) di secondaria importanza se non addirittura impopolari, ma sento il dovere scientifico di insistere su una questione: la fretta, ahimè inevitabile, con cui si sta operando nel processo di ricostruzione, sta inducendo errori irreversibili sia nella scelta delle aree che a nella progettazione degli insediamenti. Considerando che questo tipo di interventi interessano 34 Comuni abruzzesi per un totale di 2.500 case che di “provvisorio” hanno solo il nome, penso sia lecito preoccuparsi.

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  2. Ringraziamo solo per una cosa : che almeno queste sono antisismiche; Quello che è successo in Abruzzo non è stato una fatalita' o disgrazia perchè poteva essere evitata tranquillamente;

    P.s Per rispondere a Lei Professore, secondo il suo punto di vista dovremmo allora bocciare anche il realizzatore del progetto " Palm Village " sito in Dubai

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