martedì 21 aprile 2009

"Ma è possibile che un 5.8 provochi tutto ciò?"

Da ingegnere strutturista mi pongo una domanda: ma è possibile che un 5,8 provochi tutti questi danni e questi morti? E’ un problema del nostro parco strutture vecchio (e mi riferisco in particolare alle costruzioni in cemento armato pre-normativa sismica 1984)? Bastano gli effetti di amplificazione locale a spiegare la devastazione di certe aree (vedi Onna)? Nei giorni scorsi parlavo con un collega su quello che sta succedendo con la casa dello studente. Se ci sono state delle irregolarità, non ho maniera di saperlo e non azzardo giudizi perché non so nulla della struttura (e raccomanderei lo stesso atteggiamento a tutti gli “esperti” che parlano senza conoscere il caso specifico). Ma una cosa è certa. Fa comodo a molti trovare un colpevole. Perché se la verità fosse: era un edificio eretto nel rispetto della normativa vigente al momento della costruzione, il problema è che le vecchie costruzioni sono molto carenti (in termini sismici), il problema diventerebbe politico, economico e sociale. Cosa fare con tutto quello che si è costruito in Italia prima degli anni ‘90, per non parlare dei centri storici? Sulla pericolosità sismica italiana, riflettete sui terremoti che abbiamo avuto nell’Appennino negli ultimi anni: Irpinia, Marche, Molise, Abruzzo. In termini geologici, uno dietro l’altro. In altre parole, noi di sismi ne abbiamo uno dietro l’altro, e nonostante la magnitudo moderata, i danni sono ingenti. Perché? Cosa fare? Siamo pronti alle continue emergenze? Le stiamo gestendo bene?
Prof. Enrico Spacone

15 commenti:

  1. salve professore, nei momenti subito dopo l'accaduto ho pensato tantissimo al nostro corso, alle parole che ci ha rivolto circa la differenza tra "teoria" e "pratica",alle imprecisioni sui cantieri, ai modi sbrigativi ed economici col quale vengono affrontati i lavori di progettazione di qualsiasi tipo. E a tutti ho ripetuto queste parole, quando in casa molti mi chiedevano "ma perchè...ma voi... cosa calcolate...??"
    Sono cose che in molti sanno, e in molti altri vogliono far finta di non sapere.

    ps. Mio padre ha preso una mansarda (diciamo..mm...ricavata, un po' forzata!) in un edificio di nuova costruzione; consegna,gennaio 2010. Ho chiesto a chi di competenza quale normativa fosse stata usata, quali verifiche fossero state eseguite: tensioni ammissibili. Poi ingenuamente ho chiesto "ma è antisismica?" e chi di competenza ha risposto " secondo le ultime normative?.. vai tranquilla, queste case ormai le fanno tutte così e non crollano mica!". Speriamo davvero!

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  2. Siamo sicuri che la magnitudo fosse solo pari a 5.8?
    E' vero che l'accelerazione al suolo ha raggiunto dei picchi di 0,68g?
    E' vero che siti quali quello di Onna, lago del pleistocene, possano amplificare notevolmente l'onda? Di quanto?
    In un sisma prevalentemente sussultorio, quanto è da addebitare ai ferri (staffe) e quanto a cemento ed INERTI (granulometria)?
    Quanto ha influito soprattutto sulle strutture in c.a. la composizione di movmento ondulatorio e sussultorio?
    Quanto è da addebitare ai progetti e quanto alle direzioni dei lavori?
    E quanto alla legislazione?

    Da dicembre ho sentito un numero esagerato di scosse e vi posso assicurare che la potenza sprigionata alle 3.32 è impossibile da immaginare e difficile da raccontare per potenza, modalità e continuità.

    arch. marco morante (terremotato, dott. di ricerca e docente a pescara)

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  3. Il valore economico dei danni economici diretti (cioè rifare le case, non potendo calcolare il dramma di coloro che hanno perso la vita) è, in Italia, quanto meno soggettivo. La prima stima che ho sentito, mi pare da Maroni, era di 12 miliardi di euro. Il decreto legge del 23 aprile stanzia 8 miliardi di euro in tre anni.
    Comunque per un po' di terremoti grossi il costo varia tra poco meno dell'1% del pil e qualche punto percentuale del pil. Ovviamente questi numeri vanno presi cum grano salis (sono solo un utile riferimento). Provo a rispondere ad Enrico: innanzitutto i danni sono ingenti? Il centro storico de L'Aquila come gli altri centri storici dei comuni limitrofi, ha avuto danni molto rilevanti. Il resto del territorio probabilmente meno. Comunque, il dpc (sulla scorta delle informazioni dell'ingv) ha fatto una lista di comuni con intensità maggiore di 6 mercalli, lista destinata ad ampliarsi. Cosa fare? Di sicuro prevenire, prevenire, prevenire! ... (ma tanto tra qualche giorno non saremo più di moda... Sia per ragioni di serietà scientifica, che per nostro personale interesse, dovrebbe essere chiaro (e chiarito all'esterno, in tutte le opportune sedi) che i risvolti pratici del problema sismico sono di competenza degli ingegneri e architetti: "sono le costruzioni che ammazzano le persone, non le faglie". Speriamo di riuscirci in questa occasione

    prof. Ivo Vanzi

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  4. Sicuramente non passerà quella che secondo me è la verità (accennata anche da Enrico): tutta l'edilizia in c.a. dal dopoguerra ad oggi è fragile per materiali (anni 50-60 con buona concezione) o per concezione strutturale (anni 70-80 con migliori materiali). Passerà invece il fatto che si butterà la croce su qualche singola persona (es. il progettista e/o colui che ha fatto il sopralluogo il 30 marzo alla casa dello studente) che sarà inquisito, condannato in primo grado, ridotto di pena in appello ed assolto in cassazione. Nessuno metterà il dito nella vera piaga: progettano tutti senza conoscenze, l'ingegnere strutturista è un appendice che disturba e che non serve a nulla. Ovviamente quello sopra per l'edilizia corrente, che però rappresenta la fonte dei 2300 morti dell'irpinia + 976 del friuli + 13 marche + 28 s.giuliano di puglia + 295 de L'Aquila + ... Per le infrastrutture la cosa è più complessa, li parliamo di costi e probabilmente meno di errori progettuali. Quindi come commentare in modo serio e responsabile? Dobbiamo dire che il problema è il patrimonio nel suo insieme e non il singolo caso, che il problema è la professionalità specifica e non il singolo professionista. E se poi non ci daranno retta, come non ci daranno retta, almeno la "coscienza" l'abbiamo a posto.

    prof. Samuele Biondi

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  5. Gianfranco De Matteis24 aprile 2009 alle ore 20:09

    Vi segnalo che le prime elaborazioni delle registrazioni accelerometriche mettono in evidenza livelli di accelerazione al suolo significativamente elevati (fino a 0.6g!), con fortissime variazioni rispetto alle distanze epicentrali, anche molto brevi (effetto sito). In particolare, sono risultate molto alte le componenti verticali. Tra l'altro, il sisma è di tipo near-field, con effetto fortemente impulsivo, e con epicentro posto a distanza ridotta rispetto a molti centri abitati.Queste considerazioni lasciano dedurre che gli effetti su molte costruzioni dovevano essere devastanti. D'altronde, a parte i crolli eclatanti, stiamo verificando sul campo che le abitazioni dei centri storici di molte frazioni e comuni limitrofi risultano diffusamente danneggiate in modo significativo. Insomma mi pare di capire che questo terremoto non possa proprio giudicarsi soltanto in base al valore della magnitudo. Diversa cosa sono tutte le altre considerazioni sulla deficienza strutturale di base di molti degli edifici crollati e sulle superfetazioni edilizie, che sicuramente hanno avuto un'importante influenza sugli effetti dell'evento.

    Gianfranco De Matteis

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  6. Vedete come il campo di discussione sia particolarmente ampio e come lo stesso tema possa essere visto da angolazioni diverse. I due interventi (il mio primo post di Enrico e il commento precedente di Gianfranco) possono far pensare a due diverse prospettive. Secondo me invece sono due facce della stessa medaglia. Da un lato la povertà del patrimonio edilizio, dall'altro il singolo evento sismico che, come in questo caso e stando ai primi risultati Reluis, non è obbligato a rispettare gli spettri di progetto della normativa. Ho visto anche io componenti al suolo veramente alte (ed ancora più alte accelerazioni verticali, anche > 1.00g), ma sappiamo anche che edifici ben progettati assorbono 0.60 g quasi senza colpo ferire (nelle mie prove a Saclay un edificio regolare con tamponatura ha superato il terremoto di Tolmezzo, 27 sec., scalato a 0.50 g praticamente senza un graffio). Continuiamo quindi a discutere e, nello specifico, facciamolo noi di Ch-Pe anche in forma continuativa e pubblica su questo Blog, ne potremo ricavare sicuramente interessanti stimoli per il futuro.

    prof. Samuele Biondi

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  7. Gianfranco De Matteis24 aprile 2009 alle ore 20:10

    Sì, infatti, due facce della stessa medaglia! Sono d'accordo con Samuele. Però queste accelerazion non sono proprio uno scherzetto. Vorrei evidenziare che con un terremoto come questo e con la situazione drammatica dei nostri edifici (su base statistica in ogni centro abitato ce ne sono sicuramente diversi con forti deficienze strutturali) non si poteva di certo "prevedere" che le cose potessero andare meglio!

    prof. Gianfranco De Matteis

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  8. Azione:
    -su roccia
    -pga (tutte e due) orizzontali alte (0.4-0.5g)
    -pga verticale alta (stesso ordine di grandezza delle orizzontali)
    -amplificazione locale
    -mi pare che ci siano stati effetti di sito molto molto importanti. Non ho dati per provarlo. Però, a lume di naso, e da quel che ho visto, è così

    Resistenze:
    -direi tipiche della situazione italiana, né molto meglio né molto peggio

    Mi pare che i numeri che girano per Richter (5.8?) e Mercalli (9?) non vadano troppo d’accordo con le registrazioni. Che ne pensate?

    prof. Ivo Vanzi

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  9. Io consiglierei di fare una riflessione sul comportament di edifici in muratura anni 30-50, nella maggior parte dei casi tutti in piedi con pochi danni anche se adiacenti ad edifici in c.a. collassati o gravemente danneggiati.

    marco morante

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  10. Gentile Prof. Lei è proprio sicuro che è stata detta la verità sul 5.8?
    Ho letto, non ricordo su quale rivista, che la scossa è stata di 6.3 Richter (quindi VIII grado della scala Mercalli)...... forse è per questo motivo ci sono stati tutti quei crolli e tutti quei morti!!!!!!!!

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  11. un terremoto del genere che provoca tutti questi danni...è straziante vedere quegli edifici, quelle strade che abbiamo attraversato solo poco tempo fa in macerie...

    in proposito pongo una riflessione:portare l'attenzione su due piani differenti
    - capire come mai sono venute giù tutte queste costruzioni, sia vecchie che nuove, trovare responsabili(se ci sono)
    - allo stesso tempo guardare al patrimonio rimasto integro, anche a distanze minime dalle aree più devastate,
    perchè oltre a cercare una risposta al problema non studiamo come mai il tessuto rimasto integro sia resistito benissimo, faccio riferimento sia ad edifici relativamente nuovi, come ha detto marco morante degli anni 30-50, ma anche di quelle strutture del tessuto storico, ben recuperate per cercare di mettere in sicurezza tutti quegli edifici che caratterizzano il nostro territorio, non simulando i nuovi centri di cui si parla tanto.

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  12. Vorrei fare due precisazioni, prima che questo terromoto si dovrebbe considerarsi come un 6,2 che sarebbe il magnitudo momento. Dal sito stesso della INGV:

    Nota sulla magnitudo: la magnitudo usata di routine per stimare la grandezza di un terremoto è la cosiddetta Magnitudo Richter o Magnitudo Locale (Ml), che viene calcolata sull'ampiezza massima della registrazione sismica di un sismografo standard (a corto periodo). Viceversa la Magnitudo Momento (Mw) viene elaborata attraverso un trattamento numerico dell'intero segnale sismico su tutte le frequenze evidenziate dalla registrazione. Per terremoti forti la Mw viene ritenuta una stima più accurata della severità dell'evento.

    Queste parole si trovano su questa pagina:
    http://cnt.rm.ingv.it/~earthquake/data_id/2206496920/event.php

    I danni provocati da un terremoto dipendono in primo luogo da quanta energia arriva alle zone abitate. Fattori importanti sono la distanza dall'ipocentro e la geologia della zona.

    In secondo luogo sono il tipo di costruzioni e se hanno rispettato le norme anti-sismiche.

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  13. Ringrazio tutti per i commenti, molto interessanti. Aggiungo dell'altro. Qualcuno ha visto crolli o danni strutturali severi su strutture progettate di recente, diciamo dopo il 2000 (notate che non ho detto costruite di recente, ma progettate di recente ...)? Io no, nè ho visto foto che testimonino tali danni. Come già sottolineato da altri, qui il primo problema è la vulnerabilità delle strutture più vecchie. Indipendentemente dalla magnitudo, le strutture più recenti non sono crollate, salvaguardando la vita degli occupanti. Le strutture vecchie manifestano un comportamento fragile: una è quasi integra, quella accanto (identica) ha perso un piano. Non è sorprendente.

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  14. volevo chiedervi una cosa: le valutazioni sull'agibilità delle case sono state eseguite subito dopo il grande terremoto. ma le scosse successive non potrebbero aver modificato ulteriormente la stabilità e quindi lo stato delle case?

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  15. Salve a tutti,
    Siccome solo adesso ho scoperto l'esistenza di tale blog, mi posto ora.
    Dopo aver seguito il corso di Ingegneria Sismica tenuto del professor E.Spacone, ho maturato molte cose sull'evoluzione della materia sismica e sulla sua complessità.
    Ritengo che una delle cause del terremoto aquilano sia stata:
    - la presenza di un edilizia anni 30-50;
    - Magnitudo non da sottovalutare 5.8 scala Richter;
    - Ipocentro 8.8 km (credo abbastanza in superficie);
    - Particolari costruttivi, CLS, barre, scadenti o innesistenti (casa dello studentente)

    distinti saluti MICHELE ALTILIA

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