Abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo questo documento sul processo di ricostruzione del Centro Storico de L’Aquila,
a firma di Bruno Gabrielli1.
Dopo il sisma del 2009 il Centro Storico de L’Aquila è diventato una “città fantasma” interdetta agli stessi residenti, dove la onnipresenza di macerie, ponteggi e puntelli conferisce un'atmosfera surreale. Il compito che impegnerà nei prossimi anni tecnici, politici, imprenditori e cittadini è gravoso: non si tratta solo di stabilire le regole per la ricostruzione degli edifici, ma di ri-vivificare una città che ha smesso di esistere la notte del 6 aprile, di farla ritornare identitaria, ricca di commerci, di attività, di servizi pubblici e privati. Ma su quali carte si giocherà il futuro de L’Aquila? Bruno Gabrielli con questo suo intervento offre un contributo al dibattito su come coniugare i valori del passato con una visione strategica del futuro che sappia indicare un possibile percorso per la rinascita dell' "Urbs", ma prima ancora della "Civitas" della città delle 99 chiese.
1 Ordinario di Urbanistica, Membro emerito Società Italiana Urbanisti, già Presidente Associazione Italiana Centri Storici